Vendite sulle Borse con dati macro Usa deboli
I sindacati staccano la spina a Telecom
Mentre io mi lamento per i problemi in upload...
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Ennesima ultima seduta d'ottava all'insegna delle vendite quella che oggi ha caratterizzato le Borse mondiali. In un clima già reso debole dalle dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente della Fed Bernanke e dai timori di nuove svalutazioni legate alle perdite derivanti dai mutui sub prime sono risultati decisivi, in negativo, i dati macroeconomici americani.In particolare hanno colpito l'indice Empire State Manufacturing, elaborato dalla Fed di New York, sceso -11,72 punti sotto lo zero per la prima volta da maggio 2005. Anche la fiducia elaborata dall'Università del Michigan ha deluso le aspettative e ha fatto registrare il valore peggiroe dal febbraio 1992.
Se il Mibtel ha lasciato sul terreno l'1,42% il nostro indice principale, l'S&P/Mib, non ha fatto sicuramentre meglio: -1,63%. Tra i settori più penalizzati quello finanziario dopo che Natixis (-10,71%) è precipitata a Parigi. Il gruppo bancario francese ha fornito un aggiornamento sui suoi conti che ha sorpreso in negativo gli analisti. Sui risultati del gruppo hanno pesato nuove svalutazioni per 817 milioni di euro per esposizioni ai mutui subprime e ulteriori perdite per 380 milioni di euro per esposizione agli assicuratori americani.
Ecco dunque Unicredit (-3,52%) e Intesa Sanpaolo (-2,09%). La Consob ha comunicato che Hsbc detiene il 2,578% del capitale di Bpm (-1,49%) mentre sempre per quel che riguarda la banca guidata da Mazzotta, il Cr. Mutuel ha dichiarato di non voler entrare nel meritoper quanto riguardai contratti all'interno del consiglio di amministrazione.
Tra gli assicurativi spicca solo il rialzo di FondiariaSai (+0,32%). Tra gli altri, tutti negativi, Unipol (-1,77%) ha visto l'Ad Salvatori confermare la strategia stand alone in quanto sul mercato, quello che c'è al momento, costa troppo.
Ma il vero tema caldo di piazza Affari per quanto riguarda la seduta di oggi è stato l'affare Telecom Italia, -4,61% a 1,822 euro. Dopo aver visto S&P confermare il rating e l'outlook dopo il varo della nuova divisione, l'ex monopolista è stata al centro dellae vendite a seguito delle dichiarazioni rilasciate dai sindacati dopo l'incontro con Bernabè.
Al termine della riunione, definita dalle stesse organizzazioni sindacali positiva, Miceli, segretario generale della Cisl, ha sottolineato la necessità di ''tornare a scommettere sull'azienda''. Il passaggio che più ha destabilizzato le quotazioni del titolo è stato "la società è stata vandalizzata e impoverita e bisognerà ricapitalizzare e abbattere i dividendi che hanno distrutto gli utili. L'alternativa è disastrosa''.
Vedendo il forte sell off seguito a queste dichiarazioni dall'ex monopolista si sono apprestati a smentire che "nel corso dell'incontro sia stato fatto alcun riferimento da parte dello stesso Amministratore Delegato alla politica dei dividendi, ad aumenti di capitale o alla sostenibilità del debito".
In serata poi Telecom Italia ha anche comunicato di aver dato mandato ai suoi legali per assumere tutte le iniziative a tutela della società stessa e del mercato in relazione alla disciplina degli abusi di mercato che potrebbero essere stati commessi con le notizie diffuse oggi.
Per quel che riguarda lo stesso settore Fastweb (+1,14%) e Tiscali (+5,41%). In volata tra i titoli minori pure Acotel (+15,17%) che ieri ha annunciato l'intesa con Telecom Italia che consentirà alla controllata Noverca di diventare operatore mobile virtuale.
Tra gli industriali in controtendenza Prysmian (+1,27%) e Fiat (+0,58%). Il titolo del Lingotto, che oggi vedeva riunirsi il Cda a palazzo Mezzanotte, oggi è stato molto volatile. Negativa Pirelli (-1,05%) con Tronchetti che rispondendo alle indiscrezioni di stampa ha confermato come probabile che entro marzo vi sia il riacquisto delle quote di Pirelli Tyre.
Nella giornata della presentazione dei dati industriali leggere vendite anche su Eni (-0,09%). L'Ad del Cane a sei zampe ha anche comunicato d'aver chiuso la trattativa con il Governo del Venezuela per la chiusuira dell'impianto di Dacion precisando che il gruppo ha ottenuto "un rimborso corrispondente ai valori di libro, forse qualche cosa in più per la chiusura del giacimento" ma, fatto più importante, "abbiamo dato inizio a trattative per entrare nella fascia dell'Orinoco".
Questo è un giacimento "di idrocarburi non convenzionali a costi molto bassi e dove sono presenti tutti i nostri concorrenti salvo noi" ha concluso Scaroni. Male Tenaris (-2,31%) mentre è continuato il momento positivo di Saipem (+0,54%) con il Credit Suisse che ha alzato il rating a outperform da neutral e confermato il target price a 31 euro.
Tra le utility Enel (-1,77%) dopo i risultati provvisori dell'opa lanciata sul capitale della società di generazione elettrica Ogk-5, detiene oltre il 50% dell'azienda russa. I risultato definitivi del'opa saranno noti nei prossimi giorni. Il presidente Gnudi ha sottoilineato come tempi e piani siano al momento rispettati e cghe anche in Francia tutto procede bene.
Nel settore consumer male Luxottica (-1,89%) mentre si è quasi salvata Bulgari, -0,58% a 7,53 euro, grazie a Exane che ha confermato il rating neutral aspettandosi risultati definitivi 2007 sopra le guidance e un messaggio ottimista sul 2008.
Nel Midex (-0,92%) in controtendenza Erg (+1,77%) e Marazzi (+1,43%). Gemina (-0,09%) ha comunicato la cessione di Elilario Italia al gruppo Inaer. L'operazione è stata eseguita al prezzo già annunciato di 60,8 milioni di euro, di cui 56,8 milioni sono stati pagati oggi mentre i restanti 4 milioni verranno pagati il 14 febbraio 2017. Con questo deal l'indebitamento finanziario netto consolidato di Gemina diminuisce di circa 144,8 milioni per effetto dell'incasso del prezzo e della cessione dell'indebitamento netto di Elilario Italia, circa 88 milioni.
Sempre per quel che riguarda i titoli a media capitalizzaziopne Hera (-1,1%) vedrà riunirsi giovedì prossimo un gruppo di soci per esaminare vari punti all'ordine del giorno, compresa la politica di alleanze. La riunione è propedeutica a quella del patto che verrà convocata entro fine mese.
Tra i finanziari di questo indice Cattolica (-1,51%) ha visto Mazzucchelli dirsi interessato al dossier Ergo Italia che è stata messa in vendita dal colosso tedesco Munich Re. In merito alle possibilità finanziarie di Cattolica per effettuare delle operazioni di questo tipo, Mazzucchelli ha aggiunto che "le soluzioni sono tante, qualora si dovessepresentare l'occasione ci sono diverse opportunità oltre all'eccesso di capitale circa 300 milioni, non ultima accompagnarsi a un partner".
Tra le small cap perdite consistenti per Stefanel (-5,23%) che ha annunciato un 2007 in rosso e un piano al 2010 "più aggressivo" che prevede anche un aumento di capitale. Biesse ha perso il 5% dopo i risultati. Cazenove ha scritto che i ricavi e gli utili appaiono a prima vista inferiori alle attese, ma sono invece "in linea" se si tiene conto dell'impatto di uno sciopero a dicembre.
Uniland (-0,5%) ha chiuso il 2007 con un utile di 5,4 milioni da 5,6 del 2006 con ricavi pari a 21,7 milioni, in rialzo dai 16,7 dell'anno prima. In relazione alle perizie, il valore degli immobili a fine 2007 è stato di 679 milioni rispetto ai 501 di fine 2006. La società ha precisato che al momento non è in grado di stimare la redditività attesa da Eredità Borghese, acquistata a fine 2007.
Sempre per quel che concerne i dati societari Mariella Burani (-0,15%) ha registrato nel 2007 ricavi pari a 701,3 milioni dai 672,6 milioni del 2006. Al netto dei proventi straordinari i ricavi sono saliti dell'11,7%. L'utile netto è sceso a 46 milioni dai 63,3 del 2006. A fine anno la posizione finanziaria netta è stata di 177,5 milioni controi 179,6 milioni di fine 2006.
DA MILANOFINANZA (Riccardo Designori)
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